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Una variabile di poco conto

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La porzione di mente che va sottoposta al potere

al governo dell'altra, qual è delle parti?

Oppure di comune accordo ce ne andiamo di tre quarti

fosse anche capovolti, uscire per sempre di scena tripolari?

La prerogativa di un pensiero confuso

è di non avere né capo né coda, neanche una destinazione d'uso

un vantaggio sull'ignoto, da spendere al mercatino dell'usato

nel corso di una vita spericolata (una di quelle vite di una volta).

Per sempre disperato me ne vago, dileguato il miraggio

di un futuro migliore, come fatto di pozioni velenose,

come in cerca dell'antidoto, mi perdo in periferie misteriose,

fuori dall'orlo, dai confini in cui i pensieri mi lasciano a riposo.

Posso sentire che vivi, a distanza di migliaia di chilometri

ma questo non vuol dire che possa percorrerli a ritroso

fino all'inizio della storia.

Crescono in fretta i figli e si perde la memoria di certe variabili

che andarono a vuoto, che non balzarono agli onori della cronaca,

che non furono messe a verbale.

Così da un po' coltivo solo speranze collaudate,

stati di coscienza verticali.

Da quando ho capito che fare pace con me stesso

è un'esigenza primordiale.

Mi perdono per essere fatto così male.

 Adielle - 21/06/2023 08:11:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Grazie Elena.

 elena volpi - 19/06/2023 17:00:00 [ leggi altri commenti di elena volpi » ]

Mi piace! ha un bel ritmo, le immagini non sono scontate, e’ complessa ma non troppo cervellotica, grazie

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